venerdì 25 febbraio 2011

Eco Maratona Corfù 2011

L'Eco Maratona di Corfù ormai è vicina e per tutti coloro che volessero partecipare al grande evento abbiamo messo a disposizione il modulo d'iscrizione che possono stampare e compilarlo.
AFFRETTATEVI!!!!
clicca sui moduli per stamparli



7° CAMPIONATO GRECO 100 KM
di Michele Rizzitelli

Atene è diventata Sparta. Un’ultramaratona spartana, tutto arrosto e niente fumo, è stato il 7° Campionato greco della 100 km, svoltosi, il 26 febbraio, in località Beach Psatha – Alepochori, vicino Megara, non lontano dalla capitale ellenica. L’appuntamento è alle ore 5.00 del mattino in Metaxourghio Square, di fronte allo Stanley Hotel, dove sono convenuti atleti dalle mille, lontane isole greche. Prezzi speciali per il trasporto e l’alloggio sono stati praticati per favorire la partecipazione dalle zone più svantaggiate del paese. L’iscrizione alla gara è gratuita per tutti, stranieri compresi.
Puntuale, un bus gran lusso ci porta verso il luogo della gara. E’ notte piena. L’Acropoli e il Licabetto illuminati sembrano sentinelle poste a guardia della città che dorme. Prima una moderna autostrada, poi una sinuosa strada secondaria, ci portano in una baia del Golfo Saronico. Fa freddo e spira il vento. All’aperto, seduto ad un tavolino, l’organizzatore distribuisce i pettorali non senza qualche difficoltà per via del buio. Il pregiudizio mi assale. Che non sia una gara alla Faleo? Invece, tutto si svolge ordinatamente. Nei pressi c’è un bar con bagni, che qualcuno usa come spogliatoio; gli altri si cambiano nelle macchine, o all’aperto. Non c’è un luogo dove depositare le borse: tutti le lasciano con naturalezza presso la partenza-arrivo, incustodite. Sono assenti striscioni commerciali. Alle sette in punto, come da programma, si parte da dietro una  striscia segnata sul terreno.
Intanto s’è fatto giorno, e la baia appare in tutta la sua bellezza. Le condizioni atmosferiche sono inclementi, e all’orizzonte non appare l’isola di Salamina, che non dovrebbe essere molto lontana: nel 480 a.c. i greci sconfissero i persiani. Si corre lungo il mare per 10 km, poi si torna indietro per la stessa strada, il tutto per cinque volte. Completamente piatto il percorso, ma il vento sibila e disturba i concorrenti. In estate, la zona dovrebbe essere molto trafficata; oggi, appare disabitata e si corre senza intralcio automobilistico. Ristori frequenti e ben forniti; attenti giudici rilevano i passaggi. Bisogna darsi da fare, perché il tempo limite è di 12.30.00
Conquistano il titolo nazionale Vlachos Georgios in 7.54.46 e Mattahaiou Amalia in 9.08.58. I classificati sono 59, di cui 6 donne. Angela Gargano  conclude in 12.08.09; il suo obiettivo è quello di mettere il maggior numero di chilometri nelle gambe, non la velocità.
 Contemporaneamente, si svoge la gara di 50 km, vinta da Spyropoulos Spyridon in 3.52.58 e da Lalioti Georgia in 4.56.37. I classificati sono 74, di cui 4 donne. Il tempo limite è di 6.00.00. Io  impiego 6.19.07, ma, poiché risulto inserito in classifica, posso usufruire del punto Marchei-Marri, come ammette il generoso regolamento dei Supermaratoneti.
In mezz’ora si completano le premiazioni consistenti in coppe ai primi, medaglie a tutti e pacco gara a nessuno. Alle 20.00 in punto, come da programma, il bus ci riporta ad Atene.
Con quello che si spende in Italia con una maratona, in Grecia ne organizzano venti.
A proposito di puntualità, devo riferire che il volo Alitalia AZ 719  Atene-Roma Fiumicino del 27/2/2011 è partito con 12 minuti di anticipo ed è atterrato con 30 minuti di anticipo.
Barletta, 4/3/2011
                                                              Michele Rizzitelli


mercoledì 16 febbraio 2011

Una MareMonti da imitare

di Michele Rizzitelli
Ventuno chilometri spettacolosi, la MareMonti, che da Castellammare di Stabia (NA) porta a Sorrento. Percorso ancor più romantico per la splendida giornata primaverile: il mare luccicava e non spirava forte il vento. Su questo tratto di costa, la natura è stata estremamente generosa ricamando gole, insenature e baie fra i monti che scendono scoscesi a mare. E’ stata anche misericordiosa per aver occultato, con una lussureggiante vegetazione, un’eccessiva urbanizzazione. Il Creatore ha tracciato questo percorso, ma l’aver programmato una mezza maratona con i fiocchi è esclusiva opera degli organizzatori. Tutto è stato super, dal testimonial, Stefano Baldini, alle…salite, discese, curve, controcurve.
I 1524 classificati sono stati il miglior riconoscimento al lavoro svolto da uno staff che non ha lesinato impegno, mezzi e risorse, adottando criteri manageriali. Mai visto un arrivo così ordinato. Ricevuta la medaglia da graziose ragazze in divisa dell’Esercito, i concorrenti venivano indirizzati ai vari box a seconda del numero del pettorale, consegnavano il cip e ricevevano il pacco gara e il ristoro. In altre parole, è stato riproposto lo stesso schema della distribuzione dei pettorali usato nelle gare affollate.
L’impronta di prima della classe, la MareMonti, l’aveva già impressa il sabato pomeriggio. Nel convegno in programma, non s’è parlato di tabelle, integratori, scarpe, strumenti tecnologici ecc., che rendono felici gli sponsor e fanno quadrare i conti alla manifestazione. Anzi, è stato trattato un argomento che impone ulteriore lavoro agli organizzatori e maggior collaborazione agli atleti. “Evento sportivo a rifiuti zero, è possibile?”, questo il tema risuonato nella Sala Consiliare  del Comune di Sorrento. Riconosciamolo: le nostre gare inquinano le città; è dovere di tutti renderle più ecologiche per ridurre l’impatto ambientale.
Non temete! Non starò a tediarvi con quanto proposto dai relatori. Il sasso è stato buttato, e sono certo che sarà raccolto da altri organizzatori per essere lanciato ancora più lontano. Oltre agli specialisti del settore, hanno preso la parola Carmine Castellano, organizzatore del Giro d’Italia dal 1989 al 2005, che ha riferito sulle iniziative messe in atto nella gestione dei rifiuti nel ciclismo, e Stefano Baldini che ha raccontato le sue esperienze internazionali: i paesi più virtuosi sono gli Stati Uniti e il Giappone, l’Italia…non proprio.
Parole! Parole! Parole! In gara, è stato applicato quanto consigliato? I rifiuti sono stati raccolti e smaltiti secondo le regole della differenziata, con gestione affidata a Penisolaverde. La mia impressione? A Sorrento è stato fatto, a Castellammare… non so. Era stato il sindaco di Sorrento ad indicare come priorità assoluta la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalla manifestazione.
Un dubbio atroce mi assale. Come sono possibili simili raffinatezze in una Regione in cui la raccolta dei semplici rifiuti domestici è problematica? Vengo a sapere che i 38.000 abitanti di Sorrento e dintorni hanno percentuali di differenziata simili agli abitanti della Lombardia (che sono, però, 9.000.000). La Campania e regioni limitrofe hanno in casa esempi più facili da imitare, senza dover ricorrere a realtà lontane e diverse.
Ora, permettetemi qualcosa di personale. La MareMonti ha confermato il mio ritorno alle gare, dopo un digiuno durato otto mesi. Le gambe hanno ben risposto alle prudenti sollecitazioni della mia mente. Rientrare attivamente tra le file del popolo delle lunghe non è più solo un miraggio. Soddisfatto della gara, ritorno a casa. Dall’alta veranda dell’albergo do un ultimo sguardo alla costa. Il mare è così calmo da sembrare immobile, Capri sembra potersi toccare con mano, il Vesuvio s’erge maestoso. Attraverso la hall, percorro l’aranceto, nell’aria profumata risuonano le note struggenti di “Torna a Surriento”.
Barletta, 9/2/2011                                 
                                                                    Michele Rizzitelli

lunedì 7 febbraio 2011

XIII NEAPOLIS NEW MARATHON

di Michele Rizzitelli

Napoli ha mostrato l’altro suo volto ai maratoneti che le hanno dato fiducia partecipando alla XIII Neapolis New Marathon. E’ stata una grande festa per lo sport di questa antichissima città, chiamata prima Parthenope (IX sec.a.C.), poi Neapolis (città nuova) dai greci e romani. Gli elogi sono dovuti non per aver organizzato una gara superlativa, ma perché il risultato è stato conseguito nonostante le proibitive condizioni atmosferiche ed il turno casalingo della partita di calcio. Il diluvio, che ha imperversato per tutte le sei ore a disposizione dei concorrenti, ha trovato volontari, giudici, forze dell’ordine, speaker ecc. impavidi ai loro posti, a rendere più sopportabile la fatica dei pedestri della domenica. Anche le strutture smontabili hanno retto bene, e non hanno messo in crisi organizzatori non abituati a convivere con la pioggia battente. Poi c’era la santa partita di calcio di un Napoli proiettato sulle vette alte della classifica, con il percorso della maratona che investiva direttamente lo stadio di Fuorigrotta. Per la prima volta in Italia s’è avverato un miracolo, non quello di San Gennaro: i superpagati calciatori si son tolti il cappello ed hanno dato la precedenza al sudore squattrinato!
L’altro capolavoro è stato quello di presentare un percorso completamente chiuso al traffico in una città, oggettivamente, dalla difficile topografia. Non mi stancherò mai di ripetere che questo è il dono più apprezzato dai maratoneti, non il pacco gara, la medaglia, il pasta party.
Così è stato piacevole essere padroni assoluti della scenografica Piazza Plebiscito, dei colori della Reggia, del rude Castel dell’Ovo, del monumentale Rettifilo (Corso Umberto), del possente Maschio Angioino e del lungomare che infonde gioia e felicità. Novità assoluta è stato correre nella Mostra d’Oltremare, sorta nel 1939 e destinata a mostrare le realizzazioni italiane nelle colonie. I ritmi solenni della musica classica hanno accompagnato i passi ed i pensieri  dei maratoneti lungo l’ampio Viale Esedra, ornato da altissime “palma canariensis” con le loro cento braccia dondolate dal vento e da maestosi “pinus pinea” ad ombrello, e scandivano il tempo ai suggestivi giochi d’acqua delle fontane. Intanto la pioggia continuava a picchiare i corpi degli atleti: nessuno, però, se n’è accorto! Nere nubi andavano ad infrangersi contro la mole conica del Vesuvio, mentre Capri assumeva le sembianze di un gigante minaccioso.
A Napoli, bisognerebbe tornarci in altre situazioni meteorologiche per godere “del cielo più puro”(Goethe), “dell’aria fresca e fina”, “del mare liscio e turchino” e “na luna ca pareva ca penzasse”(Di Giacomo).
Sul veloce percorso, in 409 hanno concluso la gara individuale, e ben 101 staffette si sono sfidate. L’onnipresente Monica Carlin ha fatto segnare 2.53.24, Kabbouri Abdelkrm 2.20.04. Marinella Satta ha preso a schiaffi un pallone da pallacanestro per ben 5.03.45, sotto gli occhi entusiastici di Gianni Interbartolo, il bersagliere. Ottima la qualità-prezzo delle strutture convenzionate; interessanti le visite guidate. Organizzazione attenta ai top e agli amatori, servizi a portata di mano. Buoni i ristori. Noioso passare due volte sullo stesso percorso? No, quando lo scenario è impareggiabile.
Una descrizione particolare merita l’artistica medaglia che ha decorato il petto dei maratoneti, dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. “L’artista, Salvatore Squillante, mette in evidenza, simbolicamente, lo sforzo dei maratoneti in corsa, che trasportando i tasselli con il profilo delle proprie regioni completano il “puzzle” con il quale assemblano, tutti uniti, l’Italia. Nella testata della medaglia, le tre bandiere tricolori simboleggiano i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sullo sfondo, l’immagine del Golfo di Napoli, una delle tante meraviglie italiane, sembra vigilare sulla unificazione della Nazione e rappresenta per i napoletani la voglia di vivere tutti uniti sotto il  nostro Tricolore”.
Uno dei passaggi dell’inno della Maratona di Napoli, canta: “…Atleti e non atleti di ogni luogo e di ogni età, nessuno escluso, giuro, ci sarà. Corri e non fermare il coraggio che hai. Corri e non cambiare mai, questa ITALIA è vuota senza di te”.
Fanno riflettere questi concetti lanciati da Napoli che, da Capitale del più grande Stato d’Italia, l’unità nazionale ha ridotto a semplice Prefettura: un sacrificio non sempre riconosciuto!
Barletta, 2/2/2011                                                          
                                                              Michele Rizzitelli