mercoledì 16 febbraio 2011

Una MareMonti da imitare

di Michele Rizzitelli
Ventuno chilometri spettacolosi, la MareMonti, che da Castellammare di Stabia (NA) porta a Sorrento. Percorso ancor più romantico per la splendida giornata primaverile: il mare luccicava e non spirava forte il vento. Su questo tratto di costa, la natura è stata estremamente generosa ricamando gole, insenature e baie fra i monti che scendono scoscesi a mare. E’ stata anche misericordiosa per aver occultato, con una lussureggiante vegetazione, un’eccessiva urbanizzazione. Il Creatore ha tracciato questo percorso, ma l’aver programmato una mezza maratona con i fiocchi è esclusiva opera degli organizzatori. Tutto è stato super, dal testimonial, Stefano Baldini, alle…salite, discese, curve, controcurve.
I 1524 classificati sono stati il miglior riconoscimento al lavoro svolto da uno staff che non ha lesinato impegno, mezzi e risorse, adottando criteri manageriali. Mai visto un arrivo così ordinato. Ricevuta la medaglia da graziose ragazze in divisa dell’Esercito, i concorrenti venivano indirizzati ai vari box a seconda del numero del pettorale, consegnavano il cip e ricevevano il pacco gara e il ristoro. In altre parole, è stato riproposto lo stesso schema della distribuzione dei pettorali usato nelle gare affollate.
L’impronta di prima della classe, la MareMonti, l’aveva già impressa il sabato pomeriggio. Nel convegno in programma, non s’è parlato di tabelle, integratori, scarpe, strumenti tecnologici ecc., che rendono felici gli sponsor e fanno quadrare i conti alla manifestazione. Anzi, è stato trattato un argomento che impone ulteriore lavoro agli organizzatori e maggior collaborazione agli atleti. “Evento sportivo a rifiuti zero, è possibile?”, questo il tema risuonato nella Sala Consiliare  del Comune di Sorrento. Riconosciamolo: le nostre gare inquinano le città; è dovere di tutti renderle più ecologiche per ridurre l’impatto ambientale.
Non temete! Non starò a tediarvi con quanto proposto dai relatori. Il sasso è stato buttato, e sono certo che sarà raccolto da altri organizzatori per essere lanciato ancora più lontano. Oltre agli specialisti del settore, hanno preso la parola Carmine Castellano, organizzatore del Giro d’Italia dal 1989 al 2005, che ha riferito sulle iniziative messe in atto nella gestione dei rifiuti nel ciclismo, e Stefano Baldini che ha raccontato le sue esperienze internazionali: i paesi più virtuosi sono gli Stati Uniti e il Giappone, l’Italia…non proprio.
Parole! Parole! Parole! In gara, è stato applicato quanto consigliato? I rifiuti sono stati raccolti e smaltiti secondo le regole della differenziata, con gestione affidata a Penisolaverde. La mia impressione? A Sorrento è stato fatto, a Castellammare… non so. Era stato il sindaco di Sorrento ad indicare come priorità assoluta la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalla manifestazione.
Un dubbio atroce mi assale. Come sono possibili simili raffinatezze in una Regione in cui la raccolta dei semplici rifiuti domestici è problematica? Vengo a sapere che i 38.000 abitanti di Sorrento e dintorni hanno percentuali di differenziata simili agli abitanti della Lombardia (che sono, però, 9.000.000). La Campania e regioni limitrofe hanno in casa esempi più facili da imitare, senza dover ricorrere a realtà lontane e diverse.
Ora, permettetemi qualcosa di personale. La MareMonti ha confermato il mio ritorno alle gare, dopo un digiuno durato otto mesi. Le gambe hanno ben risposto alle prudenti sollecitazioni della mia mente. Rientrare attivamente tra le file del popolo delle lunghe non è più solo un miraggio. Soddisfatto della gara, ritorno a casa. Dall’alta veranda dell’albergo do un ultimo sguardo alla costa. Il mare è così calmo da sembrare immobile, Capri sembra potersi toccare con mano, il Vesuvio s’erge maestoso. Attraverso la hall, percorro l’aranceto, nell’aria profumata risuonano le note struggenti di “Torna a Surriento”.
Barletta, 9/2/2011                                 
                                                                    Michele Rizzitelli