lunedì 31 ottobre 2011

INCREDIBILE!!! Gli ultramaratoneti della Barletta Sportiva hanno portato a termine la loro impresa

ULTRAMARATONA DEL TRICOLORE – REGGIO EMILIA  10° GIORNO  30/10/2011
di Michele Rizzitelli

Due ali di folla, un tappeto rosso, una fiaccolata romana e l’Inno di Mameli hanno accolto Antonio Tallarita, avvolto nel Tricolore, alla fine della sua impresa. L’ingegnere aveva trovato la soluzione alla formula 10 % = 1.000 km. Dal 20 al 30 ottobre, su un circuito asfaltato di 1.022 m, è riuscito a correre 100 km al giorno per 10 giorni, per un totale 1.000 km. Un primato, che si attende essere inserito nel Guinness World Records.
Era sera inoltrata, quando ha concluso l’ultima tappa in 12:04:05, in compagnia di Angela Gargano. Stanco, ma ancora carico di energia vitale: “E’ finita” ha esclamato, ringraziando tutti quelli che si sono dedicati a lui per 10 giorni. Il risultato è il frutto del sacrificio dei veri amici che gli sono stati vicini. Uno crede di avere molti amici; si accorge, poi, essere pochi quelli veri, essendo tutti gli altri soltanto conoscenze. Ha anche svelato il segreto delle treccine tricolori pendenti dal berretto. Sono dedicate a tre donne: alla moglie, alla madre e alla sorella.
Ha corso i 1.000 km in 120:39:09. Nel quarto giorno, ha piovuto per 8 ore; nel quinto, per 13; le condizioni atmosferiche sono state favorevoli per tutta la restante parte.
Ad un esame clinico approssimativo, appariva dimagrito, anemico, con subittero e qualche ruga in più, ma reattivo. Al momento, l’unico dato oggettivo disponibile è quello della bilancia, che segna meno 7 kg. I dati ematochimici ce li farà conoscere, nei prossimi giorni, il dott. Citarella, immagino, con valori alti delle transaminasi e, soprattutto, del  CPK. Il risultato dei test cognitivi sono nelle mani del dott. Trabucchi e del suo staff.
Nell’ultimo giorno, Antonio Tallarita, nazionale della 24 ore, ha corso sotto gli occhi del Segretario  IUTA, Stefano Scevaroli, presentatosi sul circuito con signora. S’è fatta vedere la squadra locale di calcio e lo sciatore Giuliano Razzoli,  medaglia d’oro olimpica.
La 100 km dell’ultimo giorno è stata portata a termine anche da Adele Di Lorenzo (11:22:24) e Francesco Capecci (11:55:16). In 9 hanno affrontato la mezza maratona, in 12 la maratona, in 4 la 50 km, uno la 12 ore.
Gli instancabili sono stati Angela Gargano (tre 100 km + sette maratone), Vito Piero Ancora (dieci 50 km) e i maratoneti Stefano Giorgio, Marina Mocellin, Lorenzo Gemma, Roberto Paracchini e Michele Rizzitelli.
Siamo stati benissimo a Reggio Emilia. Sul circuito, abbiamo trascorso dieci giorni indimenticabili della nostra vita, da Guinnes, appunto. Non c’era la monumentalità della maratona di Roma, la grandiosità di New York, le montagne di Bressanone, il romanticismo della Coast to Coast amalfitana-sorrentina, che si ritrovano per grazia ricevuta. Su un anonimo spazio periferico urbano, abbiamo trovato: competenza, affetto, generosità, dedizione, entusiasmo e apprezzamento per la nostra fatica. Con la 10 % 100 = 1000 km, un seme è stato gettato in queste giornate autunnali. Date le premesse, potrà diventare una quercia maestosa.

domenica 30 ottobre 2011

WE ARE THE CHAMPIONS


Ancora una volta "NOI SIAMO I CAMPIONI", perchè anche a Canosa di Puglia la Barletta Sportiva è la prima assoluta nella classifica delle società ed inoltre, a renderla campione, hanno contribuito i seguenti atleti con i loro successi:
2° della cat. ASM RASOLA Giuseppe;
3° della cat. MM40 CASCELLA Vincenzo;
10° della cat. MM40 DAGOSTINO Luigi;
2° della cat. MM45 DILEO Michele.
Mentre ora vi elenchiamo il gruppo femminile sempre più folto che ha affollato il podio e che rende la Barletta Sportiva sempre più vincente:
2^ della cat. TF DELVECCHIO Maria Sterpeta;
4^ della cat. TF DALBA Roberta;
1^ della cat. MF35 PESCHECHERA Anna Maria;
 4^ della cat. MF35 LATTANZIO Cinzia;
1^ della cat. MF40 DIBENEDETTO Mariella;
2^ della cat. MF40 PERSIA Anna Maria;
4^ della cat. MF40 CHISARI Lucia;
2^ della cat. MF45 DE LUCA Francesca;
5^ della cat. MF45 DORONZO Grazia;
5^ della cat. MF50 PALMISANO Maria Cristina.
Il racconto della nostra giornata sportiva è opportuno che sia iniziato con l'elenco degli atleti che hanno guadagnato il podio, visto il folto gruppo premiato. Ed ora passiamo alla gara organizzata nella città considerata uno dei principali centri archeologici della puglia, capace con i suoi reperti a valorizzare ed arricchire i musei nazionali. Il percorso che ha interessato gran parte del centro cittadino, si è poi disteso verso la periferia, dandoci la possibilità di goderci il paesaggio della città di Canosa vista dal basso, ma che ci permetteva di fare più fatica per raggiungere il tanto desiderato arrivo, viste le numerose salite che ci ha riservato il percorso per raggiungere su in alto la città. Raggiunta la città si è ripercorso il centro cittadino compreso l'importante corso S. Sabino, assaporando l'odore che proveniva dal laboratorio di pasticceria presente nei pressi, tipico della domenica.
Buona l'organizzazione sia nello svolgimento della gara che nella premiazione con il solito pigiama presente nel pacco ricevuto dai premiati.
  
 La giornata sportiva vissuta dai nostri atleti non si è conclusa con le premiazioni e il rientro a casa, ma con il ritrovo presso un luogo segreto per pranzare e brindare tutti insieme (come documentano le foto) per rafforzare il nostro gruppo sempre più solido.













Questa è l'Associazione Dilettantistica Barletta Sportiva.

Di seguito pubblichiamo la classifica degli atleti della Barletta Sportiva che hanno partecipato alla gara di Canosa:

Clas.Pett.Atleta
171254RASOLA Giuseppe (I)
191217CASCELLA Vincenzo
201231DILEO Michele
511229DICOLANGELO Ettore
561228DIBENEDETTO Bartolomeo
591255PICCOLO Pasquale
701233DAGOSTINO Luigi (I)
851246PAOLILLO Roberto
891244NAPOLETANO Francesco
961235FARANO Vito Antonio
1011238GRANIERO Ruggiero
1131221DAGNELLO Domenico
1181225DI BARTOLOMEO Giuseppe
1391227DIBENEDETTO Maria
1401220CORCELLA Luigi
1481250PESCHECHERA Anna Maria
1511248PATRUNO Francesco
1541245PALMITESSA Vincenzo
1561239LACERENZA Francesco
1601251PICCOLO Giacomo
1651223DE LUCA Francesca
1831242LATTANZIO Cinzia
1841249PERSIA Annamaria
1851234DORONZO Grazia
1871224DELVECCHIO Maria Sterpe
1951222DALBA Roberta
1991216BRUNO Nunzio
2111247PATRUNO Nunzia
2131236FILOGRASSO Vittorio
2161252PORCELLA Claudio
2171219CHISARI Lucia
2211237GAMBARROTA Marcella
2411230DICORATO Carmine
2631232DINUZZI Michele
2741241FARANO Giacinto (I)
2801215BARBARO Savino
3071256TORRE Michele
3141226PALMISANO Maria Cristin

mercoledì 26 ottobre 2011

I NOSTRI ATLETI ULTRAMARATONETI

ULTRAMARATONA DEL TRICOLORE - REGGIO EMILIA  1^ GIORNATA 21/10/2011
di Michele Rizzitelli


Il prologo s’è recitato in casa Tallarita, situata nella zona residenziale di Reggio Emilia, alle ore 20.00 di giovedì, 20 ottobre. Gabriella e Antonio hanno preparato pizzette, risotto ai quattro formaggi, tagliatelle al pomodoro, scaloppine al limone, insalata verde, ananas e dolci siciliani.
L’indomani mattina, il sole non era ancora sorto quando si sono aperti i cancelli della pista ciclistica “G. Cimurri”. Due uomini e una sola donna si sono presentati alla 100 km x 10 giorni: il nazionale della 24 ore, Antonio Tallarita della Polisportiva Biasola, il primatista italiano MM50 della 48 ore, Vincenzo Tarascio della Sanremo Runners e la capofila del Club dei Supermaratoneti, Angela Gargano della Barletta Sportiva. Otto i partecipanti alla maratona, tutti appartenenti al Club dei Supermaratoneti: Mario Liccardi, Stefano Giorgio, Marina Mocellin, Roberto Paracchini, Vito Piero Ancora, Lorenzo Gemma, Angelo Cappuccio e Michele Rizzitelli.
Tutti i millechilometristi si sono presentati al dott. Pietro Trabucchi per essere sottoposti ad un test cognitivo. Lo psicologo li ha presi per la testa ed ha applicato un elettrodo cutaneo in corrispondenza dei lobi frontali; poi ha tirato loro le orecchie e ha applicato altri due elettrodi al lobi. A gara terminata, ha ripetuto la procedura: è un metodo per studiare l’effetto di una fatica  muscolare intensa sulla capacità di attenzione.
Alle ore 9.00, tutti erano sulla linea di partenza per l’inizio dell’Ultramaratona del Tricolore. Questa è, a quanto pare,  la denominazione definitiva, dopo essere stata chiamata in vari modi: 10% = 1000 km; 1000 km di Reggio Emilia; 10, 100,1000. Il vento è debole-moderato; il sole trapassa con facilità il cielo velato; la temperatura si manterrà fra 6° - 14° e l’umidità fra il 95% e il 42%; l’erba dei campi è madida di rugiada.
Il circuito ciclistico, prestato per l’occasione ai podisti, misura 1022 x 4 m, completamente piatto con curve a destra e sinistra e un rettilineo di 350 m, ricoperto di asfalto morbido. Per metà è circondato da alti pioppi, l’altra metà confina con il vuoto deserto di un poco frequentato aeroporto, che lo espone al soffiar dei venti.
La prima giornata è trascorsa tranquilla. Tutti hanno giuocato al risparmio energetico. Conclusasi la maratona, “quei tre” non sono rimasti soli, essendo giunti, nel pomeriggio a dar man forte, i coniugi Gabriella Valassina e Franco Cabrini, che hanno fatto loro compagnia per il tempo di una mezza maratona.
Alle ore 18.24, il sole ha concluso il suo unico giro, mentre i millechilometristi hanno continuato ad inanellarne: Antonio Tallarita fino alle ore 19.10 (10.05.37 il suo tempo), Vincenzo Tarascio fino alle ore 19.31 (10.26.55 il suo tempo) e Angela Gargano fino alle ore 21.50 (12.39.42 il suo tempo).
L’organizzazione è stata perfetta, con ristori e pasti gradevoli. Il pacco gara conteneva una polo di buona fattura e la miglior maglietta vista in circolazione nelle gare.
Anche domani le condizioni metereologiche daranno una mano a “quei tre”.


ULTRAMARATONA DEL TRICOLORE  -  REGGIO EMILIA  2^ GIORNATA  22/10/2011 
di Michele Rizzitelli

In elegante abito rigato e cravatta blu, lineamenti nobili, barba bianca di qualche settimana e corti capelli canuti ex rossicci. Così s’è presentato il Presidente della IUTA, Gregorio Zucchinali, sul luogo dello svolgimento della 100 km x 10 = 1000 km, accompagnato dal dott. Massimo Pasi, componente della Commissione Medica IUTA. Giunto di primo mattino, con la sua presenza ha voluto rimarcare l’importanza di una gara, aperta a tutti, che si effettua per la prima volta in Italia, e che schiude grandi scenari al movimento nazionale dell’ultramaratona. Con tono pacato, voce suadente e accento bergamasco tanto quanto basta, ha  incoraggiato tutti, ha apprezzato la severità dell’organizzazione, ha sorvolato sulle polemiche, non rinunciando alla sua abituale, sottile vena ironica. Insomma, con la sua presenza, il Presidente ha inteso dire: “C’ero anch’io”.
Ai tre della 100 km, oggi s’è aggiunto Antonio Mazzeo, atleta dal curriculum impressionante, che fa parte della storia dell’ultramaratona italiana.
Davide Stangherlino ha optato per la 12 ore (80,740 km il risultato finale).
Marinella Satta s’è presentata sulla linea di partenza con un pallone da basket. Al colpo di pistola, ha cominciato a prenderlo a schiaffi  e a sbatterlo a terra. Solo dopo aver percorso 55,188 km  e migliorato il suo record registrato nel G.W.R., ha smesso d’infierire.
I maratoneti si sono ridotti a sei: Lorenzo Gemma, Stefano Giorgio, Marina Mocellin, Roberto Paracchini, Vito Piero Ancora e Michele Rizzitelli. I tempi fatti registrare da qualcuno di questi risultano alti perché, in gara, si sottopongono al test cognitivo. Vito Piero Ancora non sazio, di chilometri, ne ha percorsi 50. Il miglior maratoneta di oggi è stato Giorgio Stefano (4.03.44).
La monotonia del circuito rende ancor più dura la gara. Per movimentarla, allorchè completa il percorso della mezza maratona, ciascun atleta compie un giro con la bandiera dell’AVIS; l’operazione viene ripetuta al km 25 e suoi multipli. Quando si raggiunge la distanza della maratona o il traguardo della gara cui si è iscritti, è il Tricolore che viene sventolato. Poteva essere diversamente nell’Ultramaratona del Tricolore? Non è questa la Città del Tricolore? Siamo, poi, nel 150° dell’Unità d’Italia.
Sono cominciate le piccole crisi. Dovranno superarne più di qualcuna al giorno moltiplicate per dieci. Il conseguimento del risultato ha genesi multifattoriale: stare in forma per una decade, tempo bello per altrettanti giorni ecc. Se ci scappa il diluvio di Fano, sono dolori.
Anche oggi il tempo atmosferico è stato ideale, e ha favorito podisti e paracadutisti.
Dal confinante aeroporto, partivano a ripetizione aerei superleggeri che lanciavano una pioggia di paracadutisti. I concorrenti più timorosi sono rimasti a lungo con il naso all’insù. Ma non si è registrata nessuna invasione di campo.
Le noiose gare in circuito sanno anche diventare romantiche. Accade quando tramonta il sole. Mille fiaccole, ondeggiate dal vento, illuminano il sinuoso tracciato, rendendo magica l’atmosfera.
Riscaldati dal loro caldo tepore e avvolti nel Tricolore, hanno tagliato il traguardo con lo stesso tempo Antonio Tallarita e Vincenzo Tarascio (10:34:59), Antonio Mazzeo (12:58:54) e Angela Gargano (13:27:04)

ULTRAMARATONA DEL TRICOLORE   REGGIO EMILIA 23/10/2011 3^ GIORNATA
dI Michele Rizzitelli

Erano tre, poi sono diventati quattro, oggi, 3^ giornata di gara, alla partenza si sono schierati due centochilometristi: un uomo, Antonio Tallarita, e una donna, Angela Gargano. Completata la distanza della maratona, la barlettana si ritirava. Un uomo solo rimaneva in gara, il siciliano-torinese-reggiano, che concludeva la sua fatica in 10:29:11.
Ben 13 maratoneti (quanti erano quelli della Disfida di Barletta) si son dati battaglia. Solo 6 di essi, però, erano i fedelissimi: Stefano Giorgio, Lorenzo Gemma, Roberto Paracchini, Marina Mocellin, Michele Rizzitelli e Vito Piero Ancora, che ha continuato fino a coprire la distanza di 50 km. Il più veloce è stato Tito Artoni in 3:19:57. In compagnia di Enrico Vedilei, s’è rivisto il viso sempre sorridente di Maria Luisa Costetti, che ha percorso tutti 42,195 km.
Non appagata, anche oggi Marinella Satta ha scaricato il suo sadismo sul  malcapitato pallone. Bisogna riconoscere che è stata più buona di ieri, avendolo picchiato per soli 50,078 km in 6:07:22.
In appariscente maglietta gialla, Stefano Morselli doppiava tutti. Percorsa la mezza maratona in 1:53:15, con la quale ha rifinito la preparazione alla maratona di New York, ha piazzato la telecamera ed ha ripreso i visi sofferenti e le gambe lente dei corridori, che, per incanto, solo al passaggio sotto l’obiettivo diventavano sorridenti e veloci.
Ad inizio gara, uno strato di bassa nebbia ricopriva il terreno cosparso di brina, trasformatasi in rugiada, poi lentamente scomparsa sotto i raggi del tiepido sole autunnale.
Anche oggi, il cielo  s’è coperto di una moltitudine di paracadutisti. Chissà cosa pensano gli ipercritici degli ultramaratoneti di gente che rischia di sfracellarsi al suolo! Inoltre, giunge fin sul campo di gara il rombo di motori da corsa proveniente da lontano. Di questi altri, cosa pensano gli autodidatti sociologi, filosofi, neurologi, psichiatri, privi di sogni, che emettono funesti oracoli di Delfo?
Sono trascorsi tre giorni di gara. “Omne trinum est perfectum” qualcuno ha detto. Ma di trini, il centochilometrista rimasto in gara,  dovrà passarne tre, più un terzo di trino. Il primo se n’è andato. Passeranno anche  i rimanenti.
Incoraggiato da uno scarso pubblico nonostante la giornata festiva, Antonio Tallarita continua a triturare chilometri in bello stile e ad andatura regolare. Appare motivato, fresco, in spinta, incoraggia gli altri atleti e provvede di persona a qualche svista dell’organizzazione.

LA 1000 KM DI REGGIO EMILIA
di Michele Rizzitelli

Lucio Bazzana, Monica Barchetti, Angela Gargano, Enzo Caporaso e quelli della Torino-Roma sembrano aver fatto scuola, e stanno trasformando gli italiani in un popolo di ultramaratoneti della lunghissima distanza. Navigatori, poeti, scienziati ecc. lo sono sempre stati. A Reggio Emilia, in un circuito lungo 1.028 m e largo 4 m, si svolgerà una gara di 1000 km. Si parte venerdì, 21 ottobre; si chiude, dopo dieci giorni, domenica, 30 ottobre.
E’ solo in parte un’imitazione delle più famose 10 giorni internazionali, nelle quali, per tutta la durata della manifestazione, non si può abbandonare la pista e bisogna adattarsi, per il riposo notturno e il cibo, a ciò che passa il convento.
A Reggio nell’Emilia, hanno inventato una 1000 km più soft. Tutta la distanza non viene somministrata in un’unica dose massiva, ma suddivisa in piccole porzioni. Da queste parti, debbono essere dei seguaci delle teorie del dott. S. F. Ch. Halnemann, inventore della medicina omeopatica, che prevede l’assunzione di medicamenti in dosi infinitesimali. Nella Città del Tricolore, i chilometri non saranno prescritti proprio in piccolissime parti, ma sempre in quantità ridotte sono.
Il via sarà dato alle ore 8.00, e i concorrenti avranno a disposizione 16 ore per percorrere la distanza di 100 km; poi, alle ore 24.00, le luci si spengono. Tutti a casa, dunque, ove li attendono gli spaghetti al dente, i massaggi e il caldo letto. L’indomani, si ricomincia con le stesse modalità per 10 giorni.
Sia ben chiaro, le difficoltà di una 1000 km ci sono tutte.
L’organizzazione è di alto livello, e si è imposta norme tali che i finisher potranno essere inseriti nel Guinness World Record.
Questa dieci giorni italica non è una gara competitiva, in quanto non ci saranno vincitori; è un evento valido per il conseguimento di un primato. Ed è per questo che i partecipanti vanno ancor più ammirati. Dopo essersi dannata l’anima, non si vedranno riconosciuto neppure il premio di un prosciutto, di una confezione di vini, di 1 kg di pasta, che non si negano nemmeno nelle gare della lunghezza di qualche chilometro.
La manifestazione si propone anche finalità scientifiche: intende studiare gli effetti di corse massacranti sull’organismo. La letteratura medica è povera in materia, essendo pochi gli atleti che si cimentano in queste competizioni. Sarà una buona occasione per fare progredire le nostre conoscenze.
In contemporanea, per rendere meno solitaria la fatica dei millechilometristi, si svolgeranno gare più brevi, come mezza maratona, maratona, 12 ore, 100 km, staffette.
L’evento ruota intorno alla forte personalità del nazionale della 24 ore Antonio Tallarita (nella foto), che si presenta in veste di atleta e organizzatore. Come atleta, ha tutti i numeri per concludere felicemente l’impresa, nella speranza che abbia recuperato le energie spese nella 24 ore di Fano, dove fu uno dei pochi a correre sotto la pioggia e la grandine. Come organizzatore, questa potrebbe essere una prova generale per testare la possibilità di organizzare una 10 giorni riconosciuta dalla IAU.
Molti hanno annunciato la loro partecipazione per iscritto o a voce, dei quali non fornisco i nomi, non certo per la privacy. Vedremo chi realmente si presenterà sulla linea di partenza e per quale gara opterà. Infatti, molti sono i chiamati, pochi gli eletti.
 
 
 
L’Organizzazione ha offerto un menù à la carte, potendo, gli ultramaratoneti, scegliere fra la 6, 12, 24 Ore e la 100 km. Piatto prelibato la 24 Ore, valida come Campionato Italiano FIDAL e IAU Bronze Label. La forza fisica è certamente importante nelle corse di resistenza, ma è il possesso di altre qualità che permette di emergere, come ha dimostrato la 24 Ore di Fano, dove, per un paio d’ore, ha infuriato una tempesta di pioggia e grandine.


3^ ULTRAMARATONA “CITTA’ DI FANO”  8-9 Ottobre 2011 Fano (PU)
di Michele Rizzitelli
La “Città di Fano”  ha proposto un menù adatto al palato di tutti gli ultramaratoneti. Con la 6 Ore ha servito la colazione ai velocisti, con la 12 Ore ha preparato il pranzo ai passisti, con la 24 Ore ha saziato gli stakanovisti offrendo loro una cena luculliana. C’era anche la merenda per chi avesse preferito fermarsi al traguardo dei 100 km. La cena riservata ai corridori della 24 Ore era di gala, in quanto Campionato Italiano FIDAL e IAU Bronze Label. La tavola su cui s’è banchettato era lunga 2,226 km, sinuosa, ondulata e scorrevole. Gli invitati alla 6 Ore erano 62, alla 12 Ore 14, alla 24 Ore 71; quelli che effettivamente si sono assisi sono stati rispettivamente 57, 14, 57. La quota di partecipazione era al prezzo unico di 25 Euro ai più solerti, 50 Euro  ai ritardatari; sconto di 5 Euro ai Supermaratoneti. A proposito di menù, se vi trovate da queste parti, ordinate pappardelle alla pescatora e brodetto fanese, ed annaffiate con “Metauro”, che ricorda il fiume dove fu combattuta una sanguinosa battaglia fra Romani e Cartaginesi.
Alle ore 10 di sabato, 8 ottobre, è stato dato il via all’unico turno di banchetto. Tutti si son messi a divorare chilometri: voracemente quelli della 6 Ore, moderatamente quelli della 12, lentamente, gustando sapori ed odori, quelli della 24, consapevoli che “prima digestio fit in  ore”.
Nella gara più breve, emergeva la classe cristallina di Marco Boffo. Il longilineo atleta della nazionale riusciva a mantenere fino alla fine l’ampia, elegante e potente falcata, percorrendo 85,153 km, seguito da Paolo Bravi (82,229 km) e Massimo Termite (76,523 km). Non ancora sazio di chilometri, Paolo Bravi continuava a macinarne; smise quando tagliò il traguardo dei 100 km in 7.23.57. Nella gara femminile, Francesca Marin destava stupore per la sua tattica aggressiva sin dai primi metri. Piantava l’avampiede sull’asfalto e, chiamando a raccolta il movimento delle braccia, spingeva con potenza, ingoiando chilometri su chilometri. A metà gara, la sua corsa di tipo muscolare le ha presentato il conto con gli interessi. Le ultime ore le saranno sembrate interminabili. Con tenacia, alternando il passo alla corsa, ha lottato e gestito l’enorme vantaggio accumulato. Concludeva con 68,865 km, seguita da Lorena Piastra (58,602 km) e Raffaella Gada (54,253 km).
Mentre la 6 Ore si concludeva, la 12 entrava nel vivo. Era giunto il momento di stringere i denti e raccogliere il frutto dei duri allenamenti. Nella gara maschile, Luca Benvenuti (110,068 km), Antonino Jacono (100,515 km) e Andrea Biazzi (96,513 km), abbandonarono l’atteggiamento sornione  fino allora mantenuto e prevalsero sullo sparuto manipolo dei partecipanti. Da elogiare la prova di Luciano Morandin. Sulla linea di partenza, prima ha resettato i suoi impulsi motori, poi ha invertito la programmazione nel senso che ha fatto diventare agonisti i muscoli antagonisti, e s’è messo a correre in retrorunning per ben 62,077 km. Allo scadere della 12^ ora, ha riprogrammato la sua motricità ed è ritornato in tenda ad andatura  naturale. Nella gara femminile, l’azzurra Ilaria Fossati non s’è impegnata più di tanto per vincere con 97,733 km (2^ Wilma Repetti 94,246 km; 3^ Giuliana Aiazzi 86,615 km), un po’ perché  non stimolata da avversarie, un po’ perché non al massimo della forma. Conclusa la gara, è tornata a casa, non aspettando le premiazioni previste per l’indomani, probabilmente non soddisfatta della prestazione.
Sebbene presenti solo alcuni dei grandissimi nomi, la 24 Ore ha offerto ugualmente il solito spettacolo di coraggio, abnegazione, sofferenza e forza morale. In gare lunghe fino a 10-12 ore, è la forza fisica che permette di vincere; in quelle di maggior durata, conta molto meno, perché si diventa uguali sul piano fisico,  tutti  ritrovandosi con fibre muscolari depauperate di glicogeno, spazi intra-extracellulari a secco e articolazioni dolenti. E’ come se in pista facesse il suo ingresso la safety car per far ripartire tutti dalla stessa posizione. In questo delicato momento, i valori da buttare nella mischia sono ben altri, sinteticamente riassumibili in una sola parola: testa. E’ questo usatissimo “oggetto” che permette di superare le immancabili crisi, di liberare energie sconosciute, di scorticare il fondo del barile.
Proprio quando i concorrenti sono alle prese con questo lavorio mentale, intorno alle 2.00 di notte, cioè verso la 16^ ora di corsa, ecco i tuoni udirsi da lontano, i lampi illuminare il cielo di un sinistro color violaceo, i fulmini squarciare le nubi e andare perdersi nel mare. Tutti si augurano che il temporale risparmi il circuito ciclistico “E. Marconi” ed esaurisca la sua potenza altrove. Hanno appena finito di mettersi l’animo in pace con un simile ragionamento di comodo, quando di colpo la temperatura si abbassa, e sulla gara si scatena il diluvio universale. I più fortunati sono quelli che si trovano vicino alla tenda, ove riparano. A molti tocca percorrere i 2 km del circuito sotto una gragnola di chicchi delle dimensioni di una nocciolina. La tenda, fin allora deserta, scoppia di atleti bagnati ed infreddoliti che stenta a contenere. La grandine esaurisce la sua veemenza sulle sue strutture, che si lamentano scricchiolando. Tuoni, lampi e fulmini continuano a rincorrersi nel cielo. Qualcuno balbetta essere pericoloso indugiare in un luogo circondato da pini che potrebbero attirare fulmini, ma nessuno se la sente di abbandonare quel fragile rifugio sconquassato dal vento ed illuminato dai funesti bagliori dei lampi che penetrano attraverso le fessure. La campagna circostante, rivestita di bianco per la grandine, è in preda alla furia del vento. L’organizzazione è stata lesta a mettere in salvo le strutture smontabili. Una brutta sorte tocca all’ombrellone di Luciano Morandin. Il vento lo fa volare come una foglia, disperdendolo.
Molti atleti di classifica sono schierati in prima fila nella tenda, in attesa di condizioni atmosferiche meno proibitive. Dopo circa due ore, alcuni, come soldati per troppo lungo tempo trattenuti in trincea, si buttano all’’attacco. Altri non sono in grado di saltare il fossato, perché il freddo e l’attesa ha logorato la pur forte fibra. Giancarla Agostini e Stefano Verona, fino a quel momento splendidi protagonisti, abbandonano e pagano il pedaggio della prima esperienza.
Le ultime sei ore sono molto intense. E’ un’altra gara, una gara nella gara, che premia chi ha saputo resistere al gelo e alla forzata inattività.
In campo maschile: 1) Frigura Vasile 211,565 km. 2) Leonelli Nicola 207,729 km. 3) Barbacetto Giacomino 202,911 km. Stimolato a gran voce dall’osteopata-fisioterapista Francesco Damiani, eroiche sono state le ultime tre ore di Vito Intini (201,992 km), come pure la forza d’animo di Francesco Abitino (196,180 km) e Ciro Di Palma (193,622 km).
In campo femminile: 1) Pari Paola 178,561 km. 2) Di Lorenzo Adele 177,913 km. 3) Gargano Angela 161,233 km. Dopo aver portato a termine la Torino-Roma, Paola Pari ha vinto per la terza volta consecutiva la 24 ore di Fano. Riesce ad esprimere un risultato chilometrico superiore alle apparenti doti atletiche. Infatti, è risaputo essere, queste gare, appannaggio di chi ha una grande forza morale, e Paola ne ha da vendere, come ha dimostrato il suo arrivo a Roma con i piedi impiagati. Nella sua città, era terza allo scoppiare del diluvio. E’ salita in cattedra proprio quando le condizioni atmosferiche si son fatte terribili. Coraggiosamente, ha sfidato la tempesta senza farsi abbattere. Annullato il distacco e passata in testa, c’è rimasta fino alla fine.

domenica 23 ottobre 2011

La BARLETTA SPORTIVA CON IL DONO DELL'UBIQUITA'


Ebbene si, con la presenza della nostra associazione sia nella 26^ Stracittadina novolese a Novoli (Le), valevole per la 18^ prova Corripuglia 2011, che nel IV trofeo Federiciano tenutosi ad Andria (Bt), la Barletta Sportiva ha dimostrato di avere il dono dell'ubiquità, ottenendo dei buoni risultati in entrambe le gare. Anche se è doveroso ricordare che sono risultati ottenuti con una nota dolente, considerato che è stata una giornata di sport macchiata da lutto sportivo per la scomparsa del campione di MotoGP "Marco Simoncelli", a questo proposito la Barletta Sportiva saluta un campione italiano noto in tutto il mondo. Ed ora dedichiamo alcune righe ai risultati ottenuti dai nostri atleti, iniziando con elencarvi i risultati ottenuti nella Stracittadina novolese per la gara di 11,100 Km., disputatasi nella città del fuoco e del vino, che hanno permesso di raggiungere il podio:
3° posto della cat. TF LASALA Vittoria;
4° posto della cat. MF DE LUCA Francesca.
Ancora più ricco il podio nella gara tenutasi ad Andria di 21 km. per il IV trofeo Federiciano a cominciare dal primo posto conquistato dalla Barletta Sportiva nella classifica a squadre, per poi terminare con i singoli atleti approdati sul podio:
3° posto della cat. MM40 di Vito Minerva;
1° posto della cat. TM di Massimo TERMITE;
5° posto della cat. MM40 di Ruggiero DAGOSTINO;
1° posto della cat. MF35 di Rosa DI TACCHIO;
3° posto della cat. MF35 di Anna Maria PESCHECHERA;
2° posto della cat. MF35 di Grazia DORONZO;
5° posto della cat. MF35 di Cinzia LATTANZIO;
4° posto della cat. MF40 di Anna Maria PERSIA;
4° posto della cat. TF di Maria Sterpeta DELVECCHIO
e... UDITE, UDITE 4° posto della cat. MM70 del mitico Michele TORRE (Complimenti Michele, ce l'hai fatta!!!).
Insomma, una grande famiglia chiamata "Barletta Sportiva" grande quanto la Puglia da Andria (Bt) a Novoli (Le).

P.S.: scusate per il ritardo nella pubblicazione dell'articolo, la responsabilità è da attribuire ad Ettore e Lucia che hanno trascinato me e Mariella nel pomeriggio in un'uscita proposta da 10 Km., ma conclusa con ben 14 Km., nonostante Ettore e Mariella fossero reduci dalla gara di Novoli. Alla Prossima Ragazzi.

Ecco le classifiche di Novoli ed Andria degli atleti della Barletta Sportiva:

26 STRACITTADINA NOVOLESE


Cl.Cat.Cl. Cat.Pett.Atleta
   74MM40   14  282CASCELLA Vincenzo
  101MM45   18  289DILEO Michele
  248TM   49  286DIBENEDETTO Bartolom
  284MM50   26  288DICOLANGELO Ettore
  358MM45   70  297PAOLILLO Roberto
  378MM45   76  283DAGNELLO Domenico
  386MM40   85  284DAGOSTINO Luigi
  413MM40   90  292DORONZO Filomeno
  433MM40   95  294FARANO Vito Antonio
  445MM40   97  293GRANIERO Ruggiero
  491MF40    6  287DIBENEDETTO Maria
  492TF    3  296LASALA Vittoria
  600MM45  124  295LAPORTA Ruggiero
  654MF45    4  285DE LUCA Francesca
  658MM40  129  291DORONZO Emanuele
  920MM40  160  298RIZZI Giuseppe
  946MM35  120  290DORONZO Ruggiero


IV TROFEO FEDERICIANO - ANDRIA

Cl.Cat.Cl. Cat.Pett.Atleta
    3MM40    3  363MINERVA Vito
    4TM    1  370TERMITE Massimo
    12MM40    5  350DAGOSTINO Ruggiero
    89TM   10  354DI MATTEO Adriano
    108MM45   21  347CAFAGNA Antonio
    109MM35   21  368PICCOLO Pasquale
    112MF35    1   27DI TACCHIO Rosa
    127MM50   16  372VENTURA Andrea
    147MM35   29  359FRUSCIO Lorenzo
    149MM40   39  356DIBARI Riccardo
    153MM50   21  353DI BARTOLOMEO Giusep
    202MF35    3   31PESCHECHERA Anna Mar
    211MM55   14  348CARUCCI Martino
    214MF45    2   28DORONZO Grazia
    216MM50   33  358CHIARIELLO Leonardo
    218MF35    5   29LATTANZIO Cinzia
    220TM   14  362MARZOCCA Giuseppe
    222MM35   37  364PALMITESSA Vincenzo
    225MF40    4   30PERSIA Annamaria
    244TF    4   26DELVECCHIO Maria Sterp
    249TM   15  349CORNACCHIA Nicola
    271TF    6   25DALBA Roberta
    302TM   19  369PORCELLA Claudio
    307MM50   44  346ANGIULLI Giovanni
    343MM45   70  365PALMITESSA Arturo
    372MM70    4  371TORRE Michele
    375MM65    8  361LOMUSCIO Eligio